lunedì 22 novembre 2010

Malasanità

Qualche tempo fa la mia attenzione era stata attirata da un articolo comparso su Corriere online e dai media nazionali che hanno dato parecchio risalto alla cosa.
L'articolo in questione è questo:
http://snipurl.com/1gbw22

L'articolo parla di cifre inerenti alla malasanità, menzionando quanti sono i casi in cui un errore da parte dei medici abbia portato alla morte del paziente.
I numeri sono abbastanza impressionanti:
In poco più di un anno, dal primo ufficio di presidenza di fine aprile 2009 a metà settembre 2010, si contano 242 casi all'esame. Episodi di presunta malasanità, di cui 163 hanno fatto registrare la morte del paziente.

E' giusto ripeterlo: in poco più di anno si contano 242 presunti episodi di malasanità, di cui 163 hanno fatto registrato la morte del paziente.
Sono cifre altissime.

Questo articolo mi ha portato a riflettere sulla delicatezza della professione di medico e di quanto può essere importante e grave un piccola disattenzione derivante da superficialità o a volte dall'incompetenza.

Parlando in ambito oncologico, mi è capitato tantissime volte, durante il dialogo con il "complottista" di turno, di apprendere come queste persone considerino l'errore di un medico sempre come un modo per favorire il sistema, che secondo il complottista preferisce alimentare le multinazionali che offrono le terapie convenzionali a costo di non far guarire il paziente.
Non sempre il complottista parla di malafede. Viene menzionato il fatto che il medico, che non ama approfondire (quanto mai curioso, visto che sarebbe il sogno di qualunque medico trovare una cura fino a questo momento sconosciuta per uno dei mali del secolo), semplicemente accetta ciò che gli è stato imposto dall'alto (il sistema medico) e assegna cure che in realtà non guariranno il paziente, ma che a volte, ne peggioreranno la condizione fino eventualmente a portarlo alla morte prematura.
Basta prendere un qualunque caso menzionato sul sito di Simoncini o il caso della Frances Oman (http://skybuck.blogspot.com/2010/09/frances-oman-davvero-malata-o-molto.html): in tutti (o quasi) i casi vengono menzionati oncologi (di cui non viene mai fornito il nome) che diagnosticano un cancro senza fare approfondimenti, consigliando fin da subito intervento e conseguente radio / chemio terapia.
Inoltre il complottista dice che è inutile andare a cercare il medico che va controcorrente e che vi consiglia davvero la cura che vi farà guarire, in quanto, tale medico, a sentire loro, non esisterebbe.

Alla luce di questo (bieco) ragionamento viene da pensare che non possono esserci tumori non diagnosticati, in quanto, se il medico ha il minimo dubbio (o anche senza il dubbio, nel caso che i sintomi possano far pensare ad un tumore) non esiterà a consigliare, senza alcun tentennamento, l'intervento chirurgico per rimuovere il cancro.

Quindi questi casi non dovrebbero accadere:
http://snipurl.com/1i6fg2
Dove leggiamo:

Nell'aprile del 2005, una donna di 47, Piera Nebuloni, viene ricoverata per colica renale nel reparto di urologia dell'ospedale di Legnano. Dopo indagini diagnostiche e cure viene dimessa. Nel dicembre 2006 la donna cade e si rompe un femore. Un'ecografia addominale, eseguita al centro ortopedico del Pini di Milano, mostra la presenza di un tumore al rene che ormai è metastatico e ha aggredito il femore.[......]
nell'aprile 2005 (primo ricovero) le possibilità di sopravvivenza erano del 70-80%
nel dicembre 2006 (secondo ricovero) le possibilità di sopravvivenza sono scese al 8-10%

La donna morirà a causa del cancro non diagnosticato.

Oppure
http://snipurl.com/1i6fic
L'articolo recita così:
Per circa tre anni, nonostante accusasse forti mal di testa, problemi di equilibrio e disturbi alla vista, nessuno diagnosticò a una ragazzina bolognese di 10 anni il tumore al cervello che una settimana fa l’ha uccisa.

Oppure quest'altro caso http://snipurl.com/1i6fxs, dove si legge:
...la Procura ha concluso le notifiche a 14 medici dell’ospedale Sant’Anna iscritti tra gli indagati per la morte del 67enne V.V., avvenuta in seguito ad una grave infezione interna e a un tumore al colon che gli sarebbe stato diagnosticato in ritardo.

Purtroppo sono molteplici i casi simili e una breve ricerca su google mostra molti risultati sullo stesso tenore.
Altri esempi:
40 health professionals fail to diagnose brain tumor 
Oppure quest'altro:
Hispanic women generally receive late diagnosis and treatment of breast and cervical cancer

Tutti i casi in totale contrapposizione con ciò che sostengono i complottisti.

Possiamo trovare anche statistiche un po' più generiche, senza bisogno di andare a vedere il singolo caso.
Ad esempio:
12 percent cancers initially misdiagnosed
Da dove possiamo leggere quanto segue:
According to a recent study, 12% of cases of cancer are misdiagnosed due to insensitive results, poor sampling techniques and reader error, leading to prolonged testing, delayed treatment, increased health expenditure and anxiety for the patient. 

Ovvero il 12% di casi di cancro inizialmente non vengono diagnosticati. Solo dopo ulteriori approfondimenti, i medici avrebbero cambiato la loro iniziale diagnosi e si sarebbero "accorti" del cancro.
Se "dall'alto" i medici sarebbero "invitati" a diagnosticare un cancro per incrementare le entrate che portano radio e chemio terapia, perchè incorrono in questi errori?
Questa è una domanda che sarebbe da rivolgere a chi sostiene l'ipotesi di un piano ordito (e ben accettato da tutti i medici) per mantenere alti gli introiti derivanti da chemio e radio terapia.

Una domanda: perchè la gente pensa che ci sia un complotto dietro a queste morti?
Ne ho parlato con un medico e mi ha fornito la risposta più semplice possibile.
Perchè è più comodo, più "logico" e comprensibile, perchè si accetta più volentieri una pianificazione dall'alto piuttosto che ammettere un errore o ammettere una fatalità.
La fatalità sfugge al controllo.
Invece una pianificazione è più accettabile, con la speranza futura che un giorno tale "pianificazione" o "progetto occulto" possa essere smascherato in modo tale che le disgrazie possano essere scongiurate o comunque possano verificarsi più raramente.

Lo stesso medico col quale ho avuto modo di confrontarmi mi ha fatto notare un'altra cosa.
Anche i medici, prima o poi, saranno pazienti: accetterebbero il complotto anche a loro spese?

Per onore di cronaca esistono anche i casi opposti, ovvero di cancri diagnosticati per sbaglio.
Come questo:
MI HANNO DIAGNOSTICATO UN TUMORE PER SBAGLIO
Oppure questo:
Operato di cancro per errore: il bimbo ora è paralizzato

Nel primo caso l'epilogo è stato felice, nel senso che la persona, dopo un primo consulto che aveva diagnosticato un cancro, ha pensato di rivolgersi ad un secondo medico che quindi ha ribaltato la prima, nefasta, diagnosi.
Nel seconda caso purtroppo l'epilogo è stato estremamente negativo.

Ma dobbiamo rifarci al discorso di prima.
L'errore umano esiste.
Il problema sta nel fatto che se a sbagliare è un corriere espresso (senza nulla togliere alla categoria) mal che vada un pacco viene consegnato al cliente sbagliato.
Se a sbagliare è un medico, può rimetterci la vita qualcuno.

Ovviamente quello che sarebbe giusto chiedere e pretendere è che emergano eventuali negligenze e responsabilità da parte dei medici, rimanendo ben consapevoli del fatto di quanto a volte sia difficile individuare uno o più responsabili ed individuare anche cosa non è stato fatto e che invece poteva essere fatto.

Va inoltre fatto notare come ai media interessi più il caso di malasanità, piuttosto che il caso in cui viene curato e guarito un paziente in condizione critiche.
Un medico che guarisce una persona ha fatto semplicemente il suo dovere. Il medico che non riesce nel suo intento invece si è macchiato di grave negligenza.

Alla prossima.

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